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La chiamata al numero di emergenza

La chiamata al numero di emergenza

118

Come prima cosa è necessario capire che il 118 non è solo un numero, un’entità astratta, ma rappresenta una complessa organizzazione di personale qualificato che si adopera affinché le situazioni dell’emergenza sanitaria vengano fronteggiate nel più breve tempo possibile. E’ indispensabile che colui che chiama sia consapevole del proprio ruolo di collaboratore. Il sistema di Emergenza Urgenza Sanitaria 118 deve essere attivato immediatamente per ridurre il tempo totale di risposta.

Cosa dire all’operatore del 118

È fondamentale fornire all’operatore della centrale operativa 118 tutte le notizie per attivare e inviare sul posto il mezzo o i mezzi di soccorso idonei alle necessità del caso. A nulla vale imprecare, gridare e chiedere aiuto; restare invece calmi e non riattaccare mai il telefono per primi, ma attendere che ciò venga effettuato dall’operatore, in quanto potrebbe ancora voler acquisire qualche notizia utile.
La chiamata effettuata affluisce al cuore del servizio 118, la Centrale Operativa, attiva 24 ore al giorno, che organizza e gestisce i radiocollegamenti con ambulanze, eliambulanze, volontari (in caso di catastrofi), Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Soccorso alpino e ovviamente con gli ospedali che sono il terminale della fase di primo intervento.

È bene esprimersi con semplicità e immediatezza, descrivendo la persona da soccorrere, quello che è accaduto e i grossi segni e sintomi presenti, astenendosi in generale dal dare una diagnosi precisa. Non è necessario fornire subito le generalità anagrafiche della persona da soccorrere, sarebbe un’inutile perdita di tempo, precisare invece immediatamente, sesso ed apparente età (uomo, donna, anziano/a, bambino/a).

Fornire sempre la propria identità e il numero telefonico o il luogo (città), da cui si chiama per essere ricontattati per ulteriori notizie. Se si vuole rimanere anonimi, se questo ha un significato, basta dare risposta generica; “sono un parente, il figlio, un amico, un conoscente, passante” ecc.
Se l’ambulanza giunta sul posto non trova nessuno richiamerà la C.O. e questa provvederà a ricontattare telefonicamente il richiedente per ulteriori precisazioni.

Richiedere l’intervento di un mezzo di soccorso non è un reato neanche in caso di sopravvalutazione dell’evento. Diventa invece un reato punibile penalmente in caso di scherzo: è comunque disdicevole, per esempio, effettuare la chiamata per far allontanare un barbone antiestetico, magari sdraiato davanti ad un negozio del centro, perché comunque non è un problema sanitario.
Precisare da quanto tempo è avvenuto l’infortunio, il numero delle persone coinvolte e se sussistono ulteriori situazioni di pericolo, come incendi, crolli, presenza di sostanze tossiche. Valutare lo stato di coscienza della vittima.

Se si conoscono altri fattori che potrebbero aiutare l’operatore del 118, ad esempio presenza di patologie nel soggetto, diabete, cardiopatia, allergia, epilessia, tossicodipendenza, è importante comunicarlo per permettere una migliore valutazione della gravità della situazione.
Fornire notizie particolari: frasi come “il ferito è incastrato nelle lamiere” (occorrono i Vigili del Fuoco!), oppure “è un paziente psicotico molto agitato e con un arma da fuoco in mano” (occorre l’intervento di Polizia o Carabinieri!) possono essere di ulteriore aiuto.

Localizzazione dell’evento

All’operatore della C.O si forniranno indicazioni inerenti il luogo da dove si sta chiamando con il relativo recapito telefonico perché possa organizzare il soccorso e anche al fine di rendere possibile un ulteriore contatto da parte della C.O. qualora vi fossero problemi nel raggiungere il luogo indicato.

Precisare con esattezza l’indirizzo del luogo: città, via, viale, piazza, piazzale, largo, vicolo, contrada, lungomare, numero civico, palazzina, scala, interno, piano.

Precisare il quartiere se in città, altrimenti il comune, la località o la frazione. Attenzione esistono strade con nomi identici in comuni limitrofi, anche nella stesa città esistono vie con lo stesso nome per cui è bene precisare la zona e la via o altro per intero con nome e cognome: Via Mario Rossi, Via Valastro Pietro ecc.; localizzare con esattezza l’evento significa guadagnare tempo.

Se non si è presenti sul luogo dell’incidente potrebbe accadere che, colti dal panico, si fornisca il proprio domicilio anziché quello dove deve arrivare l’ambulanza.

Astenersi dall’indicare il tragitto per arrivare sul posto. Non è l’operatore con cui state parlando che verrà sul luogo dell’incidente o del malessere, inoltre chi chiama non sa da dove partirà il mezzo di soccorso.

Se la persona da soccorrere non è in una casa, ma in una strada urbana, precisare l’altezza del numero civico, se in una strada extraurbana la progressiva chilometrica. Se la strada ha una conformazione autostradale con due corsie separate, precisare la corsia (direzione di marcia) e il tratto, eventualmente il Km e/o il numero del cavalcavia. Se l’ambulanza arriva nella corsia sbagliata o supera l’incidente solitamente, per motivi di sicurezza, non può fare inversione ad U, né tanto meno andare contromano: tali manovre potrebbero causare ulteriori incidenti.

Come intervenire

Importante è inoltre il comportamento relativo alle metodologie di intervento da attuare in caso di incidente e soprattutto da evitare nel caso ci si trovasse ad affrontare una situazione di pericolo imminente, in cui il primo soccorritore gioca un ruolo fondamentale.

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